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  • interesse per tutto ciò che di bello e buono c'è in Italia: l'artigianato.
Arte,  enogastronomia, giovani stilisti, sarti, produttori di essenze, biologico, eco sostenibile, biodiversità ..., piante, fiori, tessuti, design,hotellerie,
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5 settembre 2012 3 05 /09 /settembre /2012 11:32
 
GIUSEPPE FUTIA
Da sinistra a destra: Franziska Nori, Alessandro Ludovico, Andy Cameron, Antonio Caronia, Simona Lodi, moderatrice (Foto di Federico Cairo)La globalizzazione mette in moto dei processi che determinano una sempre più difficile collocazione dell’arte all’interno del mercato. Durante il quarto giorno di conferenze dello Share Festival di Torino, si è discusso a tal proposito delle notevoli trasformazioni che stanno avvenendo in seno all’economia e di come la cultura debba porsi di fronte a questi cambiamenti.

Andy Cameron, curatore dello Share Festival, ha avuto l’arduo compito di introdurre il dibattito, ponendo l’attenzione su cosa sia effettivamente il mercato, e su come questo si relazioni rispetto allo sviluppo artistico: “Il mercato - ha spiegato – è caratterizzato da dinamiche molto complesse in cui soldi e arte s’incontrano”. Un’arena ed un sistema culturale al cui interno, però, si stanno verificando cambiamenti profondi. Quello dei media in particolare si trova in una fase caratterizzata da un progressivo distacco rispetto al concetto di spettacolo, e si accosta sempre di più all’idea di azione e condivisione, in cui l’audience viene coinvolta in maniera diretta. In conseguenza di ciò, caos e complessità divengono gli argomenti chiave di questa situazione che coinvolge quotidianamente la collettività, e di cui la crisi economica può essere uno degli esempi più evidenti.

Franziska Nori, direttore del Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, si è allacciata a questo discorso sottolineando il tentativo da parte degli artisti di analizzare e addirittura cavalcare questa stessa crisi. Allo stesso modo, però, ha ribadito l’importanza di focalizzare l’attenzione sui finanziamenti legati all’arte contemporanea. Mentre oggi soltanto enti privati s’impegnano a immettere liquidità in determinati progetti, occorrerebbe che quest’ultimi fossero sostenuti anche dalla spesa pubblica, affinché l’arte possa affrancarsi da determinate logiche di mercato e svilupparsi in maniera autonoma, soprattutto per un ritorno nei confronti della comunità.

Della stessa opinione è Alessandro Ludovico, direttore di Neural, il quale sottolinea la scarsa sensibilità delle istituzioni nei confronti dell’arte contemporanea: “Persino a scuola – ha sottolineato – si studia lo sviluppo della cultura fino ad un certo punto e si tralasciano tutti quegli aspetti che ci coinvolgono direttamente”. A proposito del mercato, Ludovico ha inoltre posto l’accento su un aspetto molto interessante: se da un lato esso è contraddistinto da un insieme di regole che difficilmente possono essere messe in discussione, d’altro canto l’economia in quanto tale sta subendo trasformazioni profonde: “Siamo di fronte a una progressiva smaterializzazione della moneta, in cui il prezzo viene concretizzato in pochi bit. Tutto questo provoca una vera e propria personalizzazione dell’economia che non è più possibile trascurare”.

Antonio Caronia, teorico dei new media, si è soffermato invece sul carattere sovversivo che deve continuare a contraddistinguere il ruolo dell’artista. Quest’ultimo deve riappropriarsi infatti di una dimensione che privilegi l’esperienza e l’aspetto espressivo all’interno dei movimenti culturali, a discapito dei meccanismi economici a cui purtroppo l’arte sta continuando a sottostare.

Le problematiche che s’insinuano tra arte e mercato, come emerso dalla discussione, sono indubbiamente di difficile lettura. Questo perché il mercato stesso, soprattutto in relazione al rapporto tra prezzo e valore delle opere artistiche, presenta delle inefficienze a cui l’arte stessa, però, in maniera trasversale, può provare a rispondere in maniera efficace.

[Nell'immagine da sinistra a destra: Franziska Nori, Alessandro Ludovico, Andy Cameron, Antonio Caronia, Simona Lodi, moderatrice. Foto di Federico Cairo]
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