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  • : L' en@gastr@profumiera
  • : blog made in Italy: dalla cucina all'artigianato , alla moda ... ai profumi! un giro attorno alla bella Italia
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  • l' en@gastr@profumiera
  • interesse per tutto ciò che di bello e buono c'è in Italia: l'artigianato.
Arte,  enogastronomia, giovani stilisti, sarti, produttori di essenze, biologico, eco sostenibile, biodiversità ..., piante, fiori, tessuti, design,hotellerie,
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25 giugno 2012 1 25 /06 /giugno /2012 14:13
La ricetta di questo liquore ha origini antichissime ed esiste in tante versioni diverse. Il rituale legato alla raccolta delle noci ancora acerbe si tramanda di generazione in generazione: tradizione vuole che ciò avvenga nella notte di San Giovanni il 24 giugno e che sia una donna a piedi nudi a prelevare i malli dalla pianta.

photographs by mondadori photo

 

Ingredienti per circa 1 litro di Nocino:
23 noci immature con il mallo
10 chiodi di garofano
1 stecca di cannella
3 dl di vino bianco fermo (tipo Trebbiano o Sauvignon)
la scorza di 1 limone non trattato
1 litro di alcol a 95°
600 g di zucchero

Strofina le noci con un telo umido, per eliminare eventuali tracce di terra e polvere. E lasciale asciugare in un luogo fresco e arieggiato, distese su un telo pulito per 1 notte, oppure al sole per circa 1/2 giornata. Taglia le noci in 4 parti, indossando guanti usa e getta, per evitare di macchiarti con il mallo. Per la stessa ragione, copri il piano di lavoro con fogli di giornale. Se vuoi, tieni da parte le foglie delle noci, da utilizzare come decorazione. Metti nel vaso gli spicchi di noce. Unisci la cannella, i chiodi di garofano e la scorza di limone, il vino e lo zucchero. Versa l'alcol sugli ingredienti e chiudi il vaso ermeticamente con il tappo. Riponi il vaso al sole e lascia riposare per circa 40 giorni. Ogni due giorni ricordati di mescolare gli ingredienti nel vaso con un cucchiaio di legno. Filtra il nocino, poco alla volta, con il colino e suddividilo nelle bottiglie, chiudendole subito dopo con il tappo. A piacere, puoi decorare le bottiglie con le foglie delle noci tenute da parte e filo di rafia. Il nocino è un ottimo liquore digestivo, da gustare a fine pasto o da offrire in regalo. Per confezionarlo l’ideale è utilizzare bottiglie scure: se conservato buio è buono per anni

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22 giugno 2012 5 22 /06 /giugno /2012 19:34

art-prog-ok.jpgpic-sett-ok.jpgpicinic-urbano-giovedi-.jpgArte-MErcato-2012.jpg

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9 giugno 2012 6 09 /06 /giugno /2012 10:24

Una serata tutta declinata in rosa, martedì 12 giugno, nella lounge di Vinòforum a Roma, un evento mondano ma anche “ di gusto” che vedrà la presenza di diverse donne “giuste” che hanno saputo creare valore con il loro stile sia nella cucina, sia nella sala di un buon ristorante, sia nei campi coltivando uve e prodotti della terra sublimi, sia dietro lo schermo di un pc o di una televisione, comunicando al meglio queste delizie.
Non ultimo, anzi centrale come argomento, i vini con le bollicine, italiani ed esteri, che da sempre sono sinonimo di festa ed allegria, insieme ad un oggetto-feticcio per molte, le scarpe con il tacco alto, per sentirci femminili.
Una serata fluida nella quale cucineranno ”in diretta” alcune tra le più interessanti chef donna della Capitale e non solo, come Cristina Bowerman, Ana Ros, Aurora Mazzucchelli, Victoire Gouloubi, la prima chef africana che cucina interamente “italiano”, Daniela Tizzanini che ha appena realizzato il menu del papa durante la sua visita ad Arezzo, Marzia Buzzanca che non si è mai persa d’animo con il suo ristorante da poco riaperto nella zona rossa del centro storico de L’Aquila dopo il terremoto, e diverse altre.
Sarà un’occasione per porre in luce una certa cucina di qualità declinata ancora troppo poco al femminile, ma forse mai come oggi così attiva. Sul fronte vini e prodotti d’eccellenza, tante altre storie di donne straordinarie: grande mozzarella di Bufala di Paestum, una nota “bottegaia” della costiera Amalfitana, una produttrice di olio straordinario, un grande cioccolato del sud, Maglio, dei gelati bio fantastici di una “gelatiera” illuminata e tante altre…
L’invito a partecipare è rivolto davvero a tutte, purché in grado di mettersi in gioco con un pizzico di autoironia, ed in particolare alle esperte del settore in qualità di giornaliste e comunicatrici ed ai grandi appassionati di alta cucina.

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8 giugno 2012 5 08 /06 /giugno /2012 11:39

COMUNICATO STAMPA
NOSTRA SIGNORA ART: Art Invasion Evolution 2012 Global
Dalle 20.30 del 16 Giugno alle 20.30 del 17 Giugno

Il silenzio della notte, le luci dei lampioni che vibrano,
la solitudine, la città dorme, il deserto urbano…
Poi, ad un tratto, tanti riquadri, tante stanze da letto, dove donne, uomini, si alzano velocemente nello stesso momento, in tutte le città, in tutto il pianeta, contro il vento, sotto la pioggia, correndo per le vie, portano sotto il braccio parte di se, la propria creazione da donare, in una società dove l’unico pensiero è sottrarre, sfruttare, accumulare introiti.
Veloci per le strade, sui muri, sui pali, su ciò che non serve, e perché no, su ciò che serve ma di cattivo gusto, abbellendo, dando vita, generando emozioni dimenticate.
Così, menti creatrici, hanno voluto per quella notte,
non conoscendosi, non sapendo cosa creava l’altro in un altro luogo del pianeta, con arti diverse, ma uniti… uniti verso un solo pensiero! Solo la cultura può abbattere i muri della noia, del mal essere, del cattivo gusto.
Poi sorge il sole, la città si sveglia, un caffé sul tavolo fumante, una faccia che si lava, la vestizione…veloce, veloce, veloce!
Veloce, bisogna essere veloci, lavorare, accumulare, sopravvivere, tra i fumi della città, tra le malattie, tra la gente che ti sfrutta e l’ignoranza che getta cultura e plastica nei rifiuti organici, o che confonde un opera con un ordigno.
e allora veloce, il primo scalino, il quinto, il decimo, e giù in strada, verso la macchina, verso il posto di lavoro…
veloce, veloce, veloce…

rallenta, rallenta, rallenta…
fermati… fermati…
guarda!…

Nostra Signora ART: Art Invasion Evolution 2012
è un evento d' arte globale che nasce in Italia nel 2008, precisamente a Taranto, in Puglia, dall' artista Davide Intelligente. E' il quarto anno che questo evento si svolgerà con la collaborazione degli artisti di molte città italiane e estere. In ogni città hanno costituito dei gruppi di lavoro attraverso il noto social network Facebook.
La filosofia di questo grande progetto è quella di avvicinare il più possibile la gente all' arte e alla cultura, perchè l' arte sia di tutti e per tutti e non solo per una stretta cerchia di èlite.
Quindi non più chiudere l' arte nelle mura di una galleria, ma portare l' arte per le strade delle nostre città, coinvolgendo la gente che le vive.
E' un invasione pacifica, che va ad abbellire le nostre città, sorpendere ed emozionare chi le vive.
Così gli artisti di tutte le città del mondo, in contemporanea, durante 24 ore, dalle 20.30 del 16 Giugno alle 20.30 del 17 Giugno, doneranno la propria arte rispettando le città e le popolazioni.

Nostra Signora ART: Art Invasion è la più grande rivoluzione artistica del secolo.
L' arte è libertà.

Queste le città che parteciperanno a N.S.A. Art Invasion Evolution 2012:

LIGURIA: Savona, Genova

TOSCANA: Pisa, Firenze

LOMBARDIA: Milano, Brugherio

CAMPANIA: Napoli, Battipaglia

PUGLIA: Lecce, Foggia, Bari

CALABRIA: Catanzaro

EMILIA ROMAGNA: Forlì, Ravenna

UMBRIA: Todi

VENETO: Pagani, Venezia

TRENTINO ALTO ADIGE: Trento

LAZIO: Roma, Frosinone, Latina

SICILIA: Messina, Catania

SARDEGNA: Cagliari, Sassari

ISOLA D' ELBA: Portoferraio

RUSSIA: Mosca

USA: New York

AUSTRALIA: Melboume

PORTOGALLO: Viseu

INGHILTERRA: London

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7 giugno 2012 4 07 /06 /giugno /2012 18:50

IMG03005-20120607-2004.jpg IL III° CONCORSO DEL NOCINO ARTIGIANALE FATTO IN CASA SI TERRA' QUEST'ANNO IL 24 GIUGNO DALLE ORE 17

PRESSO IL RISTORANTE DONINI .. PER LA GOLA, CORTE DANDINI CESENA.

ORGANIZZATO DA DANIELA CORRENTE  IN COLLABORAZIONE CON  ELISA ALETTI ESPERTA DI COMUNICAZIONE E GIACOMO DONINI IL MACELLAIO GOURMET.

 

ESPERTI DEGUSTATORI  DECRETERANNO IL MIGLIOR NOCINO ARTIGIANALE FATTO IN CASA.

 

HANNO GIA' FATTO PARTE DELLA GIURIA IL

 

  PEPPINO MANZI BARTENDER,

 

ANDREA SPADA GIA'  i° SOMMELIER DI'ITALIA ORA PARON DEL RISTORANTE NOE - FAENZA , 

 

 ANTONIO RAVEGNINI PATRON DEL RISTORANTE FRUTTIAPALINA, CESENA.

 

 

QUEST'ANNO LA GIURIA SARA' A CURA DI

 

 GIUSEPPE AMATI - MAITRE ESPERTO IN DEGUSTAZIONE DI ACQUE MINERALI,

 

Sig.ra  BABINI DE L'AZ. ANGELO BABINI,

 

 ENNIO STOCCO MAITRE GRAN MAESTRO DELLA RISTORAZIONE.

 

QUEST'ANNO L'EVENTO SARRA' ACCOMPAGNATO DA UN APERITIVO CHE GIACOMO, PATRON DI DONINI PER LA GOLA ,  PREPARERA' PER L'OCCASIONE : L' AP..E' !

DI LUI HANNO GIA' PARLATO LA MADIA TRAVELFOOD , LA GUIDA AI RISTORANTI DI vERONELLI,.....

 GIACOMO INSIEME ALLA SORELLA GIOVANNA , GUIDANO IL RISTORANTE DAL 2002, UNA VITA PER LA CARNE, FIGLI DI EGIDIO E MARISA , CRESCIUTI IN UNA MACELLERIA DI TIPO TRADIZIONALE AD UN CERTO PUNTO SI SONO SENTITI  INCURIOSITI DAL MONDO ENO-GASTRONOMICO: GIACOMO E' DIVENTATO SOMMELIR PROFESSIONISTA E ASSAGGIATORE ONAF E GIOVANNA HA FREQUENTATO I CORSI DI CUCINA CON CHEF STELLATI. GIA LA MACELLERIA ERA DIVENTATA SEMPRE PIU' RICCA DI ELABORATI A BASE DI VERDURE E CARNE, CARNE E FORMAGGI, CARNE E SALSE, CON L'AGGIUNTA DI UN ANGOLO DI FORMAGGI. POI L'ESPERIENZA DEL RISTORANTE CHE E' ANCHE TAKEWAY. LA CHIANINA E' SEMPRELA  PROTAGONISTA, MA COME IN MACELLERIA NON MANCANO SALUMI FORMAGGI MA SOPRATUTTO FRUTTA E VERDURA  DEI LORO CAMPI DI DIEGARO.

 

AL CONCORSO SI ACCEDE SOLO SU PRENOTAZIONE .

 

IL NOCINO SI DOVRA' PORTARE IL 24 GIUGNO IN UNA BOTTIGLIA CHE DEVE ESSERE RITIRATA PRESSO IL RISTORANTE  DONINI NEGLI ORARI  DI APERTIRA AL PUBBLICO : 11- 14.30 / 19.00 - 23.00

DONINI PER LA CASA  CORTE DANDINI , 10 CESENA - 0547 21875

 

IL COSTO DI PARTECIPAZIONE   5.00 EURO .

 

VERRA' RILASCIATO UN ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE  UN PREMIO AI PRIMI TRE.

 

 

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5 giugno 2012 2 05 /06 /giugno /2012 17:39
tratto dal blog di Maria Rita D'Orsogna
Che connessione esiste tra l'estrazione di idrocarburi e gli eventi sismici? In cosa consistono esattamente le cosiddette attività di fracking e quali rischi comportano? È effettivamente ipotizzabile un collegamento tra tali attività e terremoti? Sulla questione si è espressa sul suo blog la dott.ssa Maria Rita D’Orsogna, ricercatrice presso la California State University di Los Angeles, in un post che pubblichiamo di seguito.
di Maria Rita D'Orsogna - 4 Giugno 2012
terremoto
"Poche persone possono negare l'esistenza di correlazioni fra estrazioni di idrocarburi e attività sismica, ma esattamente quanto forte sia la relazione fra i due eventi deve essere ancora determinato"

È un post lungo, e chiedo scusa a tutti quelli che mi hanno scritto e a cui non ho potuto rispondere ancora. Per quello che possa contare, un abbraccio all'Emilia.

La premessa di tutto è che io non sono un geologo o un sismologo, ma un fisico, per cui non so e non posso io determinare la causa del terremoto in Emilia, ammesso che sia possibile farlo.

 

La sotto-premessa è che sono anni che continuo a leggere la letteratura sul petrolio, gas, fracking, e che in questi anni ho visto diverse comunità trivellate, parlato con persone, incontrato registi, attivisti, scienziati, in America, in Francia, in Nigeria e credo di avere una buona cultura, di persona di scienza, su tutte le tematiche collegate al tema.

 

Posso allora porre una serie di osservazioni, in relazione a ciò che ho visto e letto, che poi si traducono in domande e che poi alla fine riconducono ad un unica conclusione: l'Italia è fragile - tutta - da nord a sud, e faremmo molto meglio a proteggere questo paese evitando di trivellare alla cieca, fracking o non fracking, o di fare stoccaggi sotterranei per il beneficio di Aleanna, Padania Energia, ENI, Northern Petroleum, Petroceltic, Po Valley, Shell, Rivara Erg Storage, o chi per loro, in cambio di dubbi vantaggi alla collettività e molti rischi.

 

Proteggere il territorio vale non solo per il petrolio, ma per la cementificazione selvaggia, i capannoni di Modena e le università dell'Aquila crollate perché costruite alla leggera, evitare di trasformare i letti di fiumi e le coste marine in colate di cemento e così via.

 

Quando si prendono le scorciatoie, prima o poi se ne pagano le conseguenze, perché chi comanda non è lo speculatore di turno, ma la natura, con i suoi ritmi e le sue logiche. E anche se oggi ti pare di averla fatta franca, di avere risparmiato o speculato, alla fine lei ti presenta il conto senza guardare in faccia a nessuno.

 

Veniamo alle osservazioni che io posso fare sul tema terremoto in Emilia.

 

1. Ho cercato in tutti i modi di capire se ci fosse fracking in Italia. I termini in inglese da cercare sono "hydraulic fracturing", "stimulated fracture", "shale gas". Non ho trovato molto da parte delle ditte petrolifere, in inglese o in italiano, né da parte del governo Italiano sull'utilizzo di questa tecnica, in Italia in questo momento.

 

Nulla esclude che si voglia o possa fare fracking in futuro. So per esempio che Stefano Saglia, sottosegretario alle attività produttive nel governo Berlusconi ne è stato un forte proponitore, so che si parla di possibili riserve di shale gas nella Pianura Padana, ma non credo che il fracking vero e proprio sia già in atto in Italia.

 

Se è in atto, è sicuramente qualcosa di ben nascosto da tutti i siti internet che io abbia potuto indagare. Questo porta alla domanda: il governo italiano vuole dirci qualcosa su questo tema? La Francia ha un divieto integrale sul fracking, così pure la Bulgaria. La Germania ne sta discutendo. Anche in Inghilterra dove la pratica è stata inizialmente applaudita come rivoluzionaria, ci stanno ripensando. Negli USA lo stato del Vermont e di New York hanno moratorie più o meno lunghe. E noi?

 

Stefano Saglia come può essere così sicuro che questa tecnica sia una cosa buona per l'Italia? Con quale esperto parla lui? Ecco cosa disse l'anno scorso:

 

Lo shale gas potrebbe aprire nuove strade per l’approvvigionamento energetico in un momento particolarmente delicato a livello globale. L’Italia accoglie con favore l’avvio di approfondimenti a riguardo.

 

A che conclusione è giunto? Che approfondimenti ha fatto? Ci scommetto, nemmeno uno.

 


Il fracking di per sè causa delle microscosse. Ma queste microscosse, in generale, sono di intensità bassa

Ora, anche se il fracking per ora non è una tecnica usata in Italia, visto che ne parla tutto il mondo, e visto che la gente vuole risposte, i nostri governanti attuali, Clini, Passera, Monti vogliono dire qualcosa su come l'Italia si pone di fronte alla possibilità di fare fracking sul nostro territorio? Perché non c'è informazione su questo tema? Perché dobbiamo sempre arrivare per ultimi, in maniera disorganizzata, per sentito dire e con l'acqua alla gola? Tutto il web parla di questo fracking, in maniera più o meno scorretta. Com'é che neanche si accenna minimamente a spiegare, regolamentare, discutere in modo ufficiale, questa pratica che prima o poi potrebbe arrivare anche in Italia?

 

2. Ma poi, cos'è questo fracking? In termini molto semplici, è una tecnica relativamente nuova con la quale si manda giù nel terreno un cocktail di roba chimica ad alta pressione, si causano microterremoti con i quali la roccia porosa viene fratturata (e di qui il nome hydraulic fracturing), il gas contenuto nei pori della roccia viene sprigionato e poi catturato per essere commercializzato.

 

Ecco allora il concetto dei (micro)-terremoti collegati al fracking: il fracking di per sé causa delle microscosse. Ma queste microscosse, in generale, sono di intensità bassa, o almeno questo secondo le intenzioni di chi fa il fracking. A volte restano gli interrogativi se sia proprio la pratica del fracking in sé a scatenare terremoti di intensità media - attorno al grado 2,3 o eccezionalmente anche 4 della scala Richter, ma in genere i terremoti sono di intensità bassa. Quello che invece è più pericoloso, in relazione al fracking, è l'utilizzo di una miriade di pozzi cosiddetti di re-iniezione, pozzi dismessi in cui si iniettano i fluidi di scarto - la monnezza del fracking.

 

Per ogni pozzo attivo, infatti vengono prodotti enormi quantità di monnezza fluida - tossica e radioattiva - e non si sa che farne. A volte i petrolieri costruiscono delle vasche a cielo aperto per metterci questa "monnezza", i cosiddetti waste pits, altre volte invece usano pozzi sotterranei dismessi per il contenimento.

 

usa waste pit
"Per ogni pozzo attivo vengono prodotti enormi quantità di 'monnezza' fluida - tossica e radioattiva - e non si sa che farne"

Qui un waste pit a cielo aperto e non nel Burundi, ma negli USA (vedi immagine a sinistra).

 

Ora, quando si usano pozzi dismessi di re-iniezione, il fluido di scarto viene tenuto ad "alta pressione" ed è questo il vero problema: l'alta pressione dei pozzi, che spingono sulla roccia circostante, potenzialmente lubrificando e cambiando gli equilibri fra le faglie sismiche.

 

Negli USA ci sono state diverse regioni colpite da sciami sismici in zone in cui si fa fracking - in Arkansas, in Ohio, in Oklahoma, in Texas, e così pure in Inghilterra, a Blackpool, dove proprio a causa della sismicità indotta dal fracking c'è un ripensamento in generale di questa tecnica.

 

Si è trattato di terremoti in zone in cui prima non ce ne erano, e si è arrivati anche al grado 4.7 della scala Richter.

 

Non è stato semplicissimo capire se ci fossero collegamenti fra fracking, pozzi di re-iniezione e sismi, ma lentamente si è arrivati alla conclusione che molto probabilmente la "colpa" è non del fracking in sé, quanto di questi pozzi di reiniezione. Questo non lo dice Maria Rita, ma lo dice il Servizio Geologico degli Stati Uniti, l'USGS, che afferma:

 

"a possible explanation is the increase in the number of wells drilled over the past decade and the increase in fluid used in the hydraulic fracturing of each well. The combination of factors is likely creating far larger amounts of wastewater that companies often inject into underground disposal wells. Scientists have linked these disposal wells to earthquakes since as early as the 1960s. The injections can induce seismicity by changing pressure and adding lubrication along faults".

 

Infine, come già discusso varie volte, a parte i terremoti in modo più o meno diretto, questo fracking porta a innumerevoli problemi - l'inquinamento delle falde idriche in primis, l'uso di enormi quantità di acqua, e l'emissione di gas nocivi.

 

È per tutti questi motivi che non è proprio una cosa saggia e che secondo me l'Italia dovrebbe 'bannarlo', in maniera preventiva, cosicché nessuno neanche ci pensi a farlo nel nostro paese.

3. Ma allora sorge la domanda, in Emilia, ammesso che il fracking non si faccia in questo momento in Italia, ci sono pozzi di reiniezione di rifiuti liquidi provenienti dalle estrazioni di gas e di petrolio "normale"? Qualcuno li ha studiati? Ecco cosa dice il nostro Ministero delle

Attività produttive.

 


In Emilia Romagna ci sono 514 pozzi perforati, di cui 69 non produttivi e destinati ad "altro uso"

In Emilia Romagna ci sono 514 pozzi perforati, di cui 69 non produttivi e destinati ad "altro uso". Fra questi, che ho potuto identificare io, ce ne sono almeno 7 di reiniezione:

 

1. Angelina 001 - concessione Ravenna Mare (Ravenna) ENI

3. Cavone 14 - concessione Mirandola (Modena) Padana Energia

9. Cortomaggione 038 - concessione Cortomaggiore (Piacenza) ENI

23. Cortomaggiore 134 dir - concessione Cortomaggiore (Piacenza) ENI

29. Minerbio 021 - concessione Minerbio (Bologna) ENI-Agip

63. Spilamberto 009 - concessione Spilamberto (Bologna-Modena) Padana Energia

65. Tresigallo 007 - concessione Tresigallo (Ferrara) ENI

 

Di questi, tre sono molto vicini all'area dei terremoti - Mirandola, Spilamberto, Minerbio.

 

Il nostro governo ha qualcosa da dire su questi siti di reiniezione, sulle pressioni che possono essere esercitate su eventuali faglie circostanti, specie visto che alcuni di questi siti sono vicini all'epicentro del terremoto e visto che negli USA almeno i siti di reiniezione ad alta

pressione hanno "quasi sicuramente" scatenato i terremoti come dice l'USGS?

 

E anche se non sono i siti di reiniezione la causa scatenante di questi terremoti, è possibile che abbiano in qualche modo acuito o partecipato ai terremoti o invece sono stati assolutamente innocui?

 

In questo senso, condivido pienamente il pensiero del Prof. Ortolani che chiede maggiore vigilanza sui siti di reiniezione in Italia.

4. In Emilia ci sono, come detto, più di 500 pozzi scavati di petrolio e di gas "normali", senza fracking, di cui varie centinaia attivi, alcuni di questi vicinissimi al punto d'impatto. Io non so se questi pozzi in cui non si pratica il fracking possano essere relazionati ai terremoti, ma so che vi sono casi registrati in altre parti del mondo in cui le trivelle hanno portato a terremoti. Casi eccezionali certo, ma pur sempre accaduti.

 

Qui quello che avevo scritto a suo tempo sul terremoto dell'Aquila - era uno studio commissionato dai petrolieri della Sclumberger ed eseguito da scienziati russi che affermavano che trivellare aveva portato a terremoti di grado anche 7 della scala Richter in zone desertiche dell'Uzbekistan.

 

Si riportano casi di sismicità indotta in Oman, in Francia, in Texas, anche senza fracking, ma, come detto, io non so, e non posso dire se questo sia il caso in Emilia Romagna, data la forte magnitudine del sisma.

 

Anche qui, quello che posso sottoscrivere è quanto scritto da Vitaly Adushkin, Vladimir Rodionov, Sergei Turuntaev, scienziati russi dell'Istituto della Dinamica della Geosfera, dell'Accademia Russa di Scienza, assieme alla Schlumberger:

 

"Few will deny that there is a relationship between hydrocarbon recovery and seismic activity, but exactly how strong a relationship exists has yet to be determined." They caution that in regions where tectonic activity is already high, extracting oil and natural gas could trigger strong quakes".

 

Poche persone possono negare l'esistenza di correlazioni fra estrazioni di idrocarburi e attività sismica, ma esattamente quanto forte sia la relazione fra i due eventi deve essere ancora determinato. Occorre dunque essere prudenti, perché in zone dove l'attività sismica è già molto elevata, l'estrazione di petrolio e di gas potrebbe scatenare forti terremoti.

 

Infine, un caso simile di sismicità indotta si è verificato qualche anno fa a Basilea, Svizzera, dove nel 2006 Markus Haring stava trivellando un pozzo per geotermia che scatenò uno sciame sismico di 30 terremoti con grado massimo 3.4. Fu anche messo sotto processo per avere causato instabilità al territorio, rischiava il carcere, ma se l'è cavata con una multa se non mi sbaglio.

 

5. Infine, si parla di creare un mega campo di stoccaggio di gas nell'area del terremoto detto Rivara. Si parla di "importanza strategica nazionale". Ma come abbiamo fatto finora senza? È davvero così importante o si tratta dei giochini soliti per farci soldi?

 

Di questi campi di stoccaggio ne sono previsti 14 in tutta Italia, fra cui a San Benedetto del Tronto, a San Martino sulla Marrucina, zone sismiche, delicate.

 

Cui prodest?

 

Qui un articolo su simili progetti in Olanda, dove si vogliono stoccare 4 miliardi di metri cubi di gas ad alta pressione, da parte della Gazprom e della Taqa, che è una sussidiaria della ditta nazionale di gas di Abu Dhabi.

 

Si dice che:

"A number of scientific reports however show that gas storage might bring about serious seismic hazard to the surrounding municipalities of Bergen, Heiloo and Schermer and the town of Alkmaar. The area has known a number of (man) induced earthquakes during the depletion of the field between 1994 and 2008, with subsequent higher magnitudes on the Richter scale. Scientists from a number of renowned scientific institutes such as KNMI, MIT and TNO are comfortable with an estimated maximum magnitude of 3,9 on the Richter scale, with a chance of occurrence of 2% over the concession period. Earthquakes with lower magnitude but still quite damaging are of a much higher likelihood".

"Un numero di rapporti scientifici mostrano che lo stoccaggio di gas possa portare seri rischi alle citta' vicine di Bergen, Heiloo e Schermer e la vitta' di Alkmaar. L'area ha gia' vissuto un certo numero di terremoti indotti dall'uomo durante lo svuotamento del campo fra 1l 1994 ed il 2008, con scosse sempre piu' alte sulla scala Richter. Gli scienziati da un gran numero di noti istituti di ricerca come il KNMI, MIT e TNO sono soddisfatti nell'estimare una magnitudine massima di 3.9 sulla scala Richter, con la possibilita' di occorrenza del 2% sul periodo della concessione. Terremoti di grado minore ma allo stesso modo con danni notevoli sono di una probabilita' molto maggiore".

 

Per l'Olanda allora i sismologi dell'MIT hanno stimato che questo impianto di stoccaggio del gas può arrivare fino a terremoti del grado 3.9 con un tasso di occorrenza del 2%.

 

Per la cronaca. l'MIT è il Massachusetts Institute of Tecnology, Boston, uno degli istituti di ricerca piu' noti del mondo, il KNMI è il Koninklijk Nederlands Meteorologisch Instituut, l'Istituto Olandese di Meterologia, e il TNO e' il Nederlandse Organisatie voor Toegepast Natuurwetenschappelijk Onderzoek, Netherlands Organisation for Applied Scientific Research.

 

Qualcuno, che non sia la ditta proponente, ha fatto gli stessi studi per Rivara? Se uno infatti va a leggere quello che dice la Rivara Erg Storage, ti dicono che è tutto perfetto e tuttapposto, ma loro cosa possono dire?

 

Qualcuno ha parlato alle persone del fatto che terremoti più lievi sono di probabilità maggiore?

 

Qualcuno ha interpellato l'MIT per Rivara, San Benedetto del Tronto, o per San Martino sulla Marrucina? Di tutte queste cose riparleremo.

 

Alla fine resta la sola domanda: chi ci guadagna in tutto questo trivellare, stoccare, petrolizzare? Nessuno di noi esseri 'normali'.

 

In Emilia, ci sono stati morti, perdite ingenti, angoscia, paura, domande senza risposte in cambio di niente.

 

Magari il petrolio, i pozzi di reiniezione, lo stoccaggio del gas non c'entrano niente, ma è evidente che non puoi continuare a insultare madre natura e ad aspettarti che non ci siano mai conseguenze di nessun genere.

 

Con le trivelle ci guadagnano le ditte petrolifere, l'ENI, la Erg Rivara Storage, gli speculatori. Per cui anche se non si sa, le leggi della fisica, della probabilità, e soprattutto il semplice buon senso dicono che il gioco per noi cittadini davvero non ne vale la candela

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2 giugno 2012 6 02 /06 /giugno /2012 09:46

profumi bio bottiglie soffiateDURANTE IL GAY PRIDE DI BOLOGNA DAL 4 - 8 GIUGNO  L'EX GHETTO ORGANIZZA  IL FRIENDLY GAY PRIDE E PRESSO ARTEGGIANDO SONO IN VENDITA I PROFUMI BIODINAMICI CHE DANIELACORRENTE HA CREATO PER L'OCCASIONE , GIOVEDI' DALLE 19 ALLE 22, INOLTRE CI SARA' ANCHE LA PRESENZA DEL NASOPROFUMIERE CHE POTRA' ILLUSTRAVI MEGLIO LE FRAGRANZE CREATE, CON TANTE ALTRE - SORPRESE VI ASPETTIAMO NUMEROSI.

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2 giugno 2012 6 02 /06 /giugno /2012 09:40
 
 

"Girovagando Camper Tour" da Leoni

Con l´ occasione della "festa delle mani amiche" a Vico Equense, "capitanata" dal Gennarone nazionale, quest´ anno prende vita una iniziativa originale dello chef Daniele Lunghi: far conoscere ed incontrare i miglior produttori e gli interpreti dei sapori italiani.

"Girovagando Camper Tour© 2012" "W" Verso Vico....A spasso con i produttori...

Un viaggio che partirà da Milano il 1 di giugno e che toccherà varie città incontrando tutti gli appassionati che vorranno esserci, arriverà a Vico Equense per lo start il 3 giugno.
Ad ogni tappa ci si divertirà con assaggi e calici inediti preparati con le materie prime dei produttori che lo accompagneranno in questo viaggio.
Nell’ultima tappa del 1 giugno, dopo la Francescana a Modena dall’amico Massimo, saremo lieti di ospitarli qui a Bologna presso il nostro ristorante Leoni e fargli festa in Osteria di Porta Europa.
Lo chef Daniele Lunghi incontrerà lo chef Marcello Leoni e condivideranno con noi la loro passione per la cucina ed i suoi prodotti preparandoci la "Pasta Verrigni con ricotta di Stefano Fogacci, capperi e caffè". Nell’atmosfera Magica del "Giardino dell’Osteria Di Porta Europa" la festa continuerà ad oltranza .
Un occasione unica da condividere insieme ai protagonisti di questo viaggio nel gusto di un paese straordinario come l’Italia  Un’esperienza condivisa con tutti i viaggiatori virtuali della rete ,con un blog dedicato www.girovagandocampertour.it e i vari socialnetwork, dove in tempo reale ci sarà la narrazione live "di questo viaggio del gusto"
Vi aspettiamo per una serata "indiscussamente" UNICA!

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28 maggio 2012 1 28 /05 /maggio /2012 21:12

 

30 maggio 2012 - Piazza Carducci, Brisighella (RA) da un'idea di Remo Camurani

I cuochi:


AlessandroMiroballo, Ristorante Noè, Faenza (RA), Toast di carciofo moretto.

 

Alessandra Bazzocchi, Osteria La Campanara, Galeata (FC), Cartoccio di polpettine di manzo romagnolo e carciofo moretto.

 

Aldo Peci e Sara Borghesi, Chiosco Lo Scoiattolo, Fognano (RA), Cresione con carciofo moretto e formaggio fresco.

 

Remo Camurani, Trattoria di Strada Casale (RA), Salsiccia di capretto e carciofo moretto alla brace con misticanza di campo e verdure di primavera.

 

I viticultori:

 

Filippo Manetti, Vigne di San Lorenzo

 


Andrea Bragnani


Paolo Babini, Vigne dei Boschi.

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28 maggio 2012 1 28 /05 /maggio /2012 20:59
Giovedì seraa Forli' presso il Centro Culturale il Pane e le Rose,  il Dott. Carlo FLAMIGNI ci presenterà il suo ultimo libro "STORIA DELLA CONTRACCEZIONE, Ignoranza, superstizione e cattiva scienza di fronte al problema del controllo delle nascite"

<< Nella storia dell'uomo le conoscenze sui meccanismi del concepimento sono... andate di pari passo con l'evoluzione dei metodi per impedirlo. Quello del controllo delle nascite - spesso determinato dalla miseria, ma anche da convinzioni religiose e culturali - è tuttavia un ambito poco conosciuto della ricerca scientifica. Questo excursus dei metodi contraccettivi dall'antichità ai giorni nostri unisce sapientemente dati storici, medicina e antropologia facendo luce su uno dei temi bioetici più controversi. Non di rado i metodi per impedire la procreazione sono infatti diventati il pretesto per uno scontro fra opposte posizioni etiche e giuridiche che divide tuttora la nostra società. Carlo Flamigni, uno dei più autorevoli esperti italiani dell'argomento, ne sottolinea con rigore i principali aspetti, non rinunciando però a denunciare la colpevole arroganza di religione e scienza che, in nome della morale e del progresso, hanno sacrificato la dignità di generazioni di madri.>>

Carlo Flamigni vive e lavora a Bologna. Ha diretto il Servizio di Fisiopatologia della Riproduzione dell’Università di Bologna e l’Istituto di Ostetricia e Ginecologia dell’Università di Bologna. È Professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università di Bologna, è stato Presidente della S.I.F.E.S., membro del Comitato Nazionale per la Bioetica. Si occupa principalmente di Fisiopatologia della Riproduzione e di Endocrinologia Ginecologica, ha all’attivo oltre 900 pubblicazioni scientifiche.
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